Hooligans della Zanzara

N.B. Le foto in questo blog sono prese da google oppure di Paola Mills che ci ha autorizzati http://www.koinup.com/paolamills/

mercoledì 13 novembre 2013

Incomunicabilità

Da Serioso Chiarodiluna 
foto prese da google

Cito due esempi che mi sono capitati su twitter.  

Una sera in cui in un talk show si discuteva di legge elettorale, cioè fuffa inutile, invio un twitt  e scrivo ”io voglio il semipresidenzialismo con sbarramento a destra”. 

Mi perviene un messaggio diretto che dice “L’avevo capito che eri comunista, omississ.”  

Hai capito male, penso. In un altro caso ho commentato su di un blog riguardo alla  possibile espulsione di un appartenente a M5s, invocando il dialogo e il fatto che se colui che non si conforma agli ordini o fa una critica fosse sempre espulso, il movimento morirebbe. 

Anche qui una serie di insulsi e la mia identificazione con un partito  o movimento politico “nemico”. Per la cronaca, l’unico interesse fideistico che ho  è per  i  “Tortelli di Erbetta – ricetta tradizionale”.  Per il resto il relativismo impera.



Mi arrabbio non per le offese, ma per l’assoluta impossibilità di dialogo che sempre più spesso devo affrontare. Capisco che a volte ciò dipenda dalla difficoltà di argomentare o dall’avere valori e idee non chiarissime.


 A volte, ho l’impressione, che tali comportamenti dipendano dalla cultura personale leggermente fallata che risulta essere solo  nozionismo da show televisivo. Spesso le tesi sono enunciate a pappagallo citando i leader di riferimento, quasi si usasse un copia e incolla orale.  Credo però che questa divisione per fazioni intolleranti, sia un male assoluto per il paese. 

Non vorrei essere retorico, ma l’unità di un popolo è fondamentale per riaffermare la propria identità e i propri diritti. La comunicazione risulta essenziale quando lo scopo è la salvezza del paese. Il nostro paese non quello (o non solo) di Berlusconi, Grillo o Renzi e delle loro ricette  promozionali. Ovviamente alcune potrebbero essere condivise o meno, ma il confronto è indispensabile. La discussione, il dialogo, soprattutto con chi ha idee differenti dalle nostre, è  l’unica possibilità di crescita e sopravvivenza del paese. 



Le larghe intese dobbiamo farle noi. (Non confondetevi   con quel coacervo di lobbies rappresentate da ministri e sottosegretari al governo). Purtroppo ascoltando le persone o leggendo su twitter o nei commenti ai blog il solo fatto di avere un’opinione che appartiene,  in ipotesi, ad una fazione avversa, diviene elemento essenziale per passare dalla ragione alle offese. 

Sia ben chiaro non è una situazione nuova per l’italia, ma sta di fatto che in questo momento questa incomunicabilità si è amplificata e ciò impedisce anche la nostra crescita e unità  come popolo. (Anche se molti di voi, immagino,  non credono  per nulla che siamo “un popolo”).

 Credo però  che questa disagio comportamentale non  sia casuale. I media, non solo italiani, i movimenti politici hanno sempre cercato di dividere la società tra buoni e cattivi, lavoratori e fancazzisti, pubblico e privato,  protagonisti e antagonisti, disprezzando gli uni  o gli altri a seconda degli interessi che dovevano tutelare. Hanno  preconfezionato odio in quantità pantagrueliche



E noi, mossi dall’insoddisfazione personale e sociale  a cui questa crisi ci sta portando, ci siamo cascati. Spesso ci hanno fatto  credere che se avesse prevalso la fazione contraria, sarebbe finito il paese., la nostra vita non sarebbe stata più la stessa, le nostre sicurezze e certezze  sarebbero state minate. Come si può  notare tutto ciò si è verificato indipendentemente dalla fazione che ha governato.

 L’Italia sta male, salvo alcuni.  La paura e la disperazione portano all’inceppamento di un qualsiasi ragionamento e la rabbia prevale.  Gli insulti ai politici  sono la nostra unica rivincita   Ma non basta più: le offese seriali sono assolutamente salutari, a volte appaganti, ma se ci limitiamo a questo, diventiamo correi di chi disprezziamo.



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